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Il leone. The lion

Habitat Areali di diffusione Una specie a rischio Minacciato Basso rischio Il leone africano abita la parte subsaha- riana del continente. In genere predilige sone arbustive, ricche di vegetazione Il leone berbero, omai estinto in natura, abitava la catena montuosa dell'Atlante, nel Nord Africa, fino a Abitava originariamente in tutta l'Africa, con l'esclusione delle zone più aride e inospitali del Sahara e le giungle tropicali del centre e della costa occidentale, e l'Asin, da Anatolia atutta l'India, escludendo anche qui le zone più aride del deserto Arabico e dei granidi deserti dell'Asia centrale, che ne delimitano- verso nord, insieme con le alte e vaste catene montuose del Pamir e dell'Himalaya, i confini di diffusione. Predilige la savana alberata e le foreste aperte in cui la notevole capacità organizzativa del branco è più efficace nelle hattute di caccia In India, dove ormai soprav- vivono solo poco più di 400 esemplari confi- nati nella Riserva Naturale della Foresta di Gir, nelle Stato indiano del Gujarat, ha condiviso storicamente l'areale con l'altro grande felide della famiglia: la tigre. Il leone asiatico invece, una volta Estinto diffuso sull'altopiano dell'Iran fino all'Anatolia, predilige le foreste e gli areali misti di bosco e prateria alta EX EW CR EN VU cd Ic RED LIST nt alta come la savana. quota 2000 mt. La drastica riduzione dell'areale sta portando a forte rischio di estinzione anche il leone africano con una riduzione stimata del 43% negli ultimi 21 anni. Si è estinto in Nordafrica, è quasi scom- parso dall'Africa occidentale, sopravvive in stato di notevole frammentazione solo in alcune zone sübsaha- riane, nell'Africa Orientale e nell'Africa Meridionale. Di tutto l'areale euro-asiatico un tempo occupato, dai Balcani alla Penisola Araba e dal Medio Oriente alla Persia, ne sopravyivono giusto 485 (nel 2014) in India. Montagna fino a 2000 mt Foreste aperte miste a distese erbose Pianure, savana e zone semiboschive Areale storico originario. Il leone bianco O Areale in cui se ne hanno tracce di presenza storica Per centinaia di anni si è creduto che fossero solo i protagonisti di un ciclo di leggende sudafricane, considerati guardiani degli spiriti e messaggeri degli dei. Si tratta di un caso di polimorfismo geneti- co legato ad una condizione di leucismo, che causa una colorazione pallida e simile a quella delle tigri bianche. La condizione è simile, anche se con effetti opposti, al melanismo tipico della pantera nera. Per il leone le fondamentali condizioni di insediamento sono: L'areale di caccia arriva fino a 250 kmq. Viene delimitato da tracce odorose di urina e dal tipico e sonoro ruggito, udibile fino a 8 kilometri di distanza. La caccia si svolge per lo più all'imbrunire o di notte, sia perché le temperature sono più basse ma soprattutto perché il buio è un fattore determinante nella conduzione strategica dell'assalto alle prede. Areale in cui la presenza è certa e documentata o di entità sufficientemente rilevante. Leoni bianchi. II leucismo è una particolariai genetica per cui è assente la tirosinasi, l'enzima necessario alla sintesi della melanina Areale di recente estinzione. SE Eracle.infine agguantò la sua clava e vibrò un tale colpo sul muso del leone che la belva entrò nella sua tana scrollando il capo, non per il dolore, però, ma perché gli ronzavano le orecchie. [../ Certo ormai che il mostro fosse invulnerabile alle armi, iniziò con lui una lotta terribile [..J. disponibilità di acqua in abbondanza prede medio grandi (da 50 a 1000 kg) presenza di competitori e minacce Secondo IUCN I'Unione morfologia del territorio e clima internazionale per la conservazione della natura esistono due Robert Graves, I Mili greci Le dimensioni Le prede sottospecie di leoni: Le sottospecie di leone sono geneticamente riconducibili ad un unico O Leone berbero Panthera leo leo Era di notevoli dimensioni, i maschi arrivavano a pesare 280 kg e le femnine 180 kg Estinto nel 1942 in Marocco. si presume che alcuni esemplari in cattività sopravvivano nello z00 di Temara, presso Rabat. O Leone africano Panthera leo leo 7500 Individui ca. O Leone senegalese Panthera leo senegalensis Popolazione forse 850 Individui ca. O Leone del Katanga Panthera leo bleyenberghi Popolazione non stimata. antenato vissuto circa 55.000 anni fa. Secondo la classificazione di Linneo e Meyer le sottospecie sarebbe- To due: il leone africano e il leone asiatico. Nella tassonomia più recente vengono classificate otto sottospecie viventi. Le dimensioni variano da un minimo di 170 kg ai 260 kg per un maschio adulto. Il leone indiano, più piccolo, presenta una criniera meno folta e un pelame generalmente più lungo del cugino africano. La taglia della femmina è in genere pari a circa due terzi di quella del maschio, a volte meno. Impala'e antilopi 50/300 kg Bufalo 700/1000 kg Leone asiatico Panthera leo persica 485 individui ca. Leone del Congo Panthera leo azandica Popolazione non stimata. O Leone nubiano Leone sudafricano Panthera leo krugeri Popolazione non stimata. O Leone masai Panthera Popolazione non stimata. Gnu Zebra 150/250 kg 175/350 kg Le superprede Recenti studi suddividono il leone africano in sette sottospecie Panthera ra leo nubica ra leo massaicus Popolazione non stimata. IL LEONE UN RE DISPOTICO I branchi, veri e propri clan familiari, sono composti da un minimo di sei femmine e due maschi, prole esclusa fino ad arrivare a 20 individui, come nel leone nubiano. Un gruppo numeroso è cosi in grado come i bufali, abitualmente cacciati nel Parco Nazionale del lago Manyara in Tanzania, gli ippopotami, le giraffe e persino gli elefanti adulti. Giraffa 800/1200 kg Elefante 3000/5000 kg Ippopotamo Rinoceronte 1400/ 3000 kg abbattere superprede 800/3000 kg (Panthera leo, Linnaeus, 1758) La parola leone, assai simile anche in altre lingue romanze, deriva dal latino leo a sua volta preso in prestito in età arcaica dal greco antico LÉov (léôn). La parola ebraica 72'N (lavi) potrebbe anch'essa avere una relazione con le precedenti, così come quella in egiziano antico rw. Si tratta di una delle molte specie descritte nel XVIII secolo da Linneo nel suo lavoro Systema Naturae, con il nome di Felis leo. Panthera è dal greco Táveno panthēr, imparentato col sanscrito puņdarīka, "tigre". I maschi sono spiccatamente territoriali e difendono la loro area non solo dall'intrusione di altri clan o di altri maschi erranti, ma esercitano una forte egemonia anche nei confronti di felini e predatori di minori dimensioni che, pur cacciando taglie più piccole delle consucte prede del leone, condividono areali sovrapposti al loro come leopardi, iene, licaoni e ghepardi. Rubano le prede ed uccidono i cuccioli o addirittura gli adulti. Il ghepardo ha il 50% di possibilità di vedersi sottrarre la preda da leoni o altri predatori. Il leone ha sempre esercitato un grande fascino sull'nomo, In numerose culture, esso è simbolo di virtù e qualità positive come forza, fierezza, maestosità, nobiltà e coraggio. Nella cultura moderna popolare, questo ruolo simbolico del leone viene rappresentato anche da frasi di uso comune come "sentirsi un leone", "fare la parte del leone" o "essere coraggioso come un leone". Nella mitologia mesopotamica e babilonese, agli eroi Gilgamesh e Enkidu viene attribuita la capacità di domare e dominare i leoni. Le feste in onore del dio persiano Mitra erano dette "Leontiche", essendo il leone un animale sacro a questa divinità. Solo di recente la letteratura ha iniziato ad apparire il leone in quanto tale anziché con funzione allegorica e simbolica. Nata libera (Born Free) di Joy Adamson è il romanzo del 1960 fiume - Territorio dei leoni Territorio del leopardo - Territorio delle iene che racconta la storia vera di una leonessa che perde la madre e viene trovata e allevata da una coppia umana (la leonessa Elsa). Christian il leone. Vita e avventure del leone-gattone che ha commosso il mondo, è una storia realmente accaduta e raccontata in questo libro che narra la vita del leone Christian, un cucciolo orfano allevato da due ragazzi australiani che lo tennero con loro per un anno al centro di Londra nel retro di un negozio. Il leone, dopo esser stato affidato allo zoologo George Adamson in Africa, riconobbe i due ragazzi che crano andati nel suo territorio a visitarlo dopo qualche anno. L'unico superpredatore che possa realmente impensierire il lcone è il cocco- drillo del Nilo. Si tratta di un competitore simpatrico, cioè che condivide un areale sovrapposto, specializzato però in un diverso ambiente. I cocodrilli che si avventurano sulla terraferma, oltre a essere percepiti come una minac- cia e quindi attaccati, possono diventare prede del leone, e al contrario, attaccare e cibarsi dei leoni quando questi sono in acqua. Leone Tigre (Panthera tigris) Giaguaro Leopardo (Panthera pardus) Leopardo delle nevi (Panthera uncia) LA GRANDE FAMIGLIA Bimensioni (in cm, dati (Panthera leo) (Panthera onca) Al genere Panthera appartengono i felidi più grandi del pianeta suddivisi in 5 sottogeneri. I maggiori rappresentanti sono il leone e la tigre, superpredatori al approssimati per sottospecie e sesso) vertice della catena alimentare in Africa altezza altezza altezza altezza altezza e in Asia, e il giaguaro nelle Americhe. Il leopardo e il leopardo delle nevi, decisamente più piccoli, condividono l'areale con i cugini più grandi dai quali spesso devono guardarsi per sopravvive- re. Non è raro, specialmente in Africa, che i leoni attacchino e uccidano esem- plari di leopardo, spesso ancora giovani e inesperti, in quanto percepiti come competitori e intrusi. Le dimensioni di questi felini sono spesso contraddittorie e faziose, special- mente per il leone e la tigre. Le difficoltà maggiori riguardano i rilevamenti in natura, dato che i soggetti liberi non hanno vita particolarmente longeva e che lo sviluppo dipende molto dalle disponi- bilità ambientali e alimentari. Sono stati 1071123 85/110 901125 45/78 60 (al garrese) (al garrese) (al garrese) (al garrese) (al garrese) coda lunghezza corpo coda lunghezza corpo coda lunghezza coгрo coda lunghezza corpo coda lunghezza corpo 90/100 1401250 70/110 150/280 60/70 150/220 50/100 90190 80/100 75/150 Peso minimo 250 280 (in kg, dati 120 130 massimo 90 approssimati per sottospecie 65 70 55 17 25 e sesso) E' il più grande felino americano, unico rappre- Presenta il più accentuato diformismo sessuale all'interno del genere Panthera; condivide con la tigre il primato delle dimensioni. E' in genere socialmente organizzato in branchi di almeno 6-8 individui, ma sonO comunque frequenti i casi di nomadismo. Alcune sottospecie sono state estinte O sopravvivonO solo in cattività. Del leone asiatico se ne contano solo 411 relegati nella piccola foresta di Gir nello stato del Gujarat in India. Tutte le sottospccie che ancora non sono estinte sono fortemente minacciate, sopravvivendo in numero che va da qualche centinaio di individui a poche migliaia in condizioni di estrema frammen- tazione territoriale. L'unica minaccia è costituita sentante del genere. Molto adattato ai più disparati habitat, la sua diffusione è sempre più legata alla sopravvivenza degli areali in cui è più presente: la foresta amazzonica e la giungla centromeridiona- le. La continua distruzione dell'habitat naturale ad opera dell'uomo è la principale causa di riduzione della popolazione. E' un cacciatore formidabile sia su terrafema che in acqua. E' il rappresentante della famiglia che ancora presenta la maggiore diffusione sebbene sempre più sporadica, specialmente in Asia. Condivide l'area di caccia sia con i leoni che con le tigri, dei quali spesso subisce la competizione anche con E'il meno conosciuto a causa sia dell'indole molto schiva che dell'impervio habitat montano di alta quota, dai 3500 mt ai 6700 mt di altitudine. Nella sua dieta, caso unico, è presente una signifi- cativa quantità vegetali. E'a rischio a causa del riscaldamento globale che ne riduce l'areale, della perdita delle prede in seguito al sovrappascolo causato dagli animali domestici, del bracconaggio e degli abbattimenti per difendere il bestiame. OSservati in cattività soggetti di dimen- sioni e peso ben oltre le medie rilevate allo stato selvaggio, ma essendo cresciuti in condizioni di vita "viziate" sono degni di nota solo in quanto esempi di accre scimento potenziale delle specie. dall'uomo che dopo averli decimati nei secoli indietro con la caccia da trofeo ne riduce oggi l'habitat naturale con lo sfruttamento agrario e con l'inquinamento da residui industriali e urbani. esiti fatali. E' un abile arrampicatore: è solito portare e consumare le prede sugli alberi. Le principali cause di decimazione sono la caccia e lo sfruttamento del territorio da parte dell'uomo. YRI2015

Il leone. The lion

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Secondo infografico su uno dei cinque grandi felidi del genere Panthera. Abitudini, tassonomia, diffusione e habitat. Second infographic about lions: behavior, taxonomy, range, habitat and more.

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